Con la vittoria contro l’Inter il Catania ha dimostrato di essere una squadra matura, soprattutto dal punto di vista caratteriale. Non era facile, infatti, reagire in modo positivo alla rete dei nerazzurri, segnata dopo appena 6 minuti e quando i ragazzi di Vincenzino Montella avevano subito mostrato di affrontare i campioni avversari senza alcun timore reverenziale.
Da quella rete, a freddo, poteva iniziare una disfatta e, invece, il Catania è ritornato subito padrone del campo e, seppure andato al riposo in svantaggio, dimostrava di avere tutte le intenzioni e le capacità per rimettere quanto meno in equilibrio il risultato. Non a caso proprio durante l’intervallo Maxi Lopez riceveva dalla panchina l’ordine di cominciare a riscaldarsi, per aumentare il potenziale offensivo, costituito per i primi 45 minuti di gioco dal solo Bergessio.
Poi, nella ripresa, in pochi minuti, e in entrambe le occasione grazie a Bergesiso, il Catania è riuscito prima a pareggiare e poi a passare in avanti, prima ancora che Lopez avesse completato la fase di riscaldamento.
Poi, ottenuto il vantaggio, la squadra etnea ha legittimato la vittoria continuando ad attacare,anzicchè chiudersi in difesa per mantenere un risultato che in altre circostanze sarebbe stato quasi miracoloso. saggia decisione anche questa, perchè l’Inter, come altre grandi squadre, sa approfittare di ogni minimo errore degli avversari per capitalizzare un’azione in gol.
Il successo contro l’Inter, peraltro, segue la bella prestazione contro la Juventus, partita finita in pareggio, ma che i rossazzurri avrebbero potuto vincere, ma anche perdere, per essere del tutto onesti.
Organico maturo, quindi, e sembra quasi una contraddizione che il Catania lo sia diventato con Vincenzino Montella, il suo tecnico più giovane e misurato, che non ha la guasconeria di Zenga, la grinta di Mihajlovic, l’esperienza di Simeone eppure si avvia a guidare una squadra da nuovi record.
Daniele Lo Porto